“Unum non sufficit” (“Uno solo non è sufficiente”) sono le pretenziose parole incise su una moneta d’argento, il ducatone, coniata nel 1684 durante il regno di Carlo II di Spagna. Questo motto era un’affermazione del potere e dell’ambizione della dinastia asburgica.
Simbolismo
Il ducatone di Carlo II non si limitava a recare queste parole, ma le accompagnava con un’immagine potente: due emisferi, che rappresentavano il mondo intero, racchiusi tra le colonne d’Ercole. Il motto “Unum non sufficit” si riferiva proprio a questo: “Non mi è sufficiente uno solo di questi (emisferi) per regnare, me ne occorrono due”. Era una chiara dichiarazione della volontà di dominare il mondo intero, un’ambizione che la dinastia asburgica, con i suoi vasti possedimenti in Europa e nelle Americhe, non nascondeva.
Contesto Storico
Il motto “Unum non sufficit” non era una novità per gli Asburgo. La frase, sebbene in una forma leggermente diversa, era stata già usata da Filippo II di Spagna, un predecessore di Carlo II, e si riferiva al suo impero, dove “non tramontava mai il sole”. L’utilizzo da parte di Carlo II del motto era quindi un modo per riaffermare la grandezza e la continuità della dinastia asburgica.
Il ducatone, con il suo messaggio e la sua iconografia, è un testimone della storia politica e culturale dell’Europa del XVII secolo, un’epoca di grandi imperi, ambizioni globali e conflitti.

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