Il Trionfo d’Oro
Il trionfo è il nome di diverse monete coniate nell’Italia meridionale, in particolare in Sicilia e a Napoli, che condividono lo stesso nome ma hanno caratteristiche diverse.
In Sicilia, il trionfo fu una moneta d’oro coniata da Ferdinando il Cattolico. Questa moneta andò a sostituire il Reale e aveva lo stesso peso e valore dello zecchino, una delle monete d’oro più diffuse in Europa. Il suo nome probabilmente si riferisce al trionfo dei sovrani Aragonesi, un modo per celebrare il loro potere e la loro supremazia.
Il Trionfo di Rame
A Napoli, il termine trionfo si riferiva a una moneta di rame del valore di due cavalli coniata da Ferdinando I di Napoli. Il suo nome deriva dal carro trionfale impresso sul rovescio. Questa moneta, sebbene di valore molto inferiore rispetto al trionfo d’oro siciliano, era un’importante moneta per le transazioni quotidiane.
Un altro trionfo d’oro fu coniato in Sicilia da Carlo V, a testimonianza del fatto che il nome “trionfo” era spesso utilizzato per celebrare vittorie militari o l’ascesa al trono di un nuovo sovrano.
Simbolismo
L’uso del termine “trionfo” per denominare una moneta è di grande interesse. In un’epoca in cui la coniazione era un’affermazione del potere, il trionfo, con le sue raffigurazioni di carri trionfali e la sua connessione con l’oro, era un simbolo della grandezza del sovrano e del suo regno. La sua analisi, quindi, non è solo una questione di numismatica, ma un testimone della storia politica e culturale di un’epoca.

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