Il tornese ateniese è una moneta di mistura, un’imitazione del denaro tornese francese, coniata nel Ducato di Atene tra il XIII e il XIV secolo dalla famiglia De la Roche. La sua emissione è un esempio del più ampio fenomeno di imitazione monetaria che si diffuse nei territori dell’Impero Bizantino dopo la Quarta Crociata (1202-1204).
Contesto Storico e Origini
Il Ducato di Atene nacque come uno degli stati crociati istituiti nei territori bizantini conquistati. Il suo controllo fu affidato a Ottone de la Roche e, successivamente, suo figlio Guido I de la Roche fu nominato duca da re Luigi IX. Inizialmente, grazie alla solidità del sistema monetario bizantino, non fu necessaria l’emissione di una moneta propria. Tuttavia, i crociati portarono con sé valute occidentali, tra cui i denier tournois francesi, che si affermarono come monete d’uso comune, soprattutto per i commerci di basso valore.
L’afflusso di tornesi francesi si interruppe con la morte di Luigi IX, ma la grande quantità già in circolazione ne garantì la permanenza fino al 1280. A quel punto, vari stati crociati iniziarono a coniare le proprie imitazioni, con l’Acaia a fare da apripista. Il Ducato di Atene, sotto Guglielmo I (1280-1287), iniziò a emettere i propri tornesi, ispirandosi a quelli del Principato d’Acaia e a quelli genovesi.
Descrizione e Classificazione
Il tornese ateniese, pur imitando il modello francese, presentava al dritto una croce potenziata e al rovescio il castello di Tours. Nella leggenda, spesso in latino, si trovavano la lettera iniziale del nome del duca (G per Guglielmo), il suo titolo (DUX) e il luogo di coniazione (TEBE).
Le emissioni del tornese ateniese si distinguono in quattro classi principali, caratterizzate da variazioni stilistiche nei caratteri e nel disegno del castello, che inizialmente richiamava la porta genovese presente sugli oboli di Guido I. Queste variazioni potrebbero essere dovute all’utilizzo di diversi incisori nella zecca di Tebe o a una produzione più massiccia per far fronte alla grande richiesta. La coniazione proseguì anche durante il regno di Guido II (1287-1308), con la possibilità che lo stile rimanesse invariato.
La monetazione franca nel ducato si concluse con la battaglia di Almyros del 1311, che segnò l’avvento della dominazione catalana e il declino del tornese.

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