Il terzolo (in latino tertiolus), noto anche come terziolo o mezzano, era una moneta del comune di Milano coniata a partire dal XII secolo. Il suo nome deriva dal fatto che era costituito per circa un terzo (319‰) del suo peso da argento fino. Il terzolo equivaleva a mezzo denaro carolingio, un ruolo che gli valse anche il nome di denaro terziolo.
Storia e Valore
La coniazione del terzolo iniziò durante il regno di Federico Barbarossa ed è documentata per la prima volta in una carta della basilica di Sant’Ambrogio del 1171. Nel XIII secolo, il terzolo era impiegato non solo come moneta, ma anche come unità di conto. Secondo il sistema carolingio, 12 terzoli equivalevano a un soldo terzolo e 240 terzoli (o 20 soldi terzoli) a una lira terzola.
Oltre al terzolo, la monetazione milanese includeva altre monete basate su questo valore:
- Ambrosino piccolo: Una moneta coniata che equivaleva a un soldo terzolo.
- Ambrosino grande: Una moneta coniata che valeva 1,5 soldi terzoli.
- Ambrosino grandissimo: Una moneta coniata che valeva 4 soldi terzoli.
- Obolo: Una moneta che equivaleva a mezzo terzolo.
Il Nome e il Suo Significato
La denominazione “terzolo” è un chiaro riferimento al titolo dell’argento, che costituiva circa un terzo del suo peso. Questo non era un caso isolato. In un’epoca in cui la coniazione era spesso un riflesso delle politiche economiche, il nome della moneta poteva indicarne le sue caratteristiche. La sua analisi, quindi, non è solo una questione di numismatica, ma un testimone della storia economica e politica dell’Italia settentrionale nel Medioevo.

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