La spina era un elemento architettonico fondamentale del circo romano. Si trattava di una piattaforma rialzata che divideva longitudinalmente la pista di corsa, creando due corsie separate per le corse dei carri. Non era un semplice divisorio, ma un vero e proprio punto focale, sia funzionale che visivo, al centro dell’arena.

Funzione e Struttura
La funzione principale della spina era di natura pratica: costringeva i carri a girare intorno ad essa, delineando il percorso della gara. Le estremità della spina erano segnate da due elementi semicircolari chiamati mete, che fungevano da punti di svolta cruciali. La sua lunghezza variava a seconda delle dimensioni del circo; nel celebre Circo Massimo, ad esempio, la spina misurava ben 197 metri.
Oltre alla sua funzione divisoria, la spina era riccamente decorata, trasformandosi in un elemento di grande impatto visivo. Era ornata con statue, obelischi (spesso portati dall’Egitto), edicole sacre e altri elementi ornamentali dedicati a divinità. Questa profusione di decorazioni la rendeva un punto focale per gli spettatori, visibile da ogni parte del circo.
Importanza e Simbolismo
L’importanza della spina andava oltre l’aspetto pratico. Le sue decorazioni avevano un forte simbolismo religioso e culturale. Le divinità onorate sulla spina, come ad esempio i Lari, i Penati o il dio Sol, testimoniavano il profondo legame tra gli spettacoli del circo e la religione romana. I punti di svolta, le mete, erano non solo un elemento di gara, ma anche un simbolo della vittoria.
In sintesi, la spina era un elemento centrale dell’arena, che svolgeva una funzione pratica di divisione della pista e, allo stesso tempo, aveva un ruolo fondamentale dal punto di vista estetico e simbolico. La sua struttura, ricca di elementi decorativi e simbolici, ci offre uno spaccato affascinante della cultura e della religione romana.

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