Il sestino è una moneta che ha avuto un’importanza diversa in diverse epoche e in diverse regioni d’Italia. Il nome deriva dal suo valore, che in origine era pari a un sesto di un’altra moneta. La sua storia, che si intreccia con quella di due diverse dinastie, offre uno spaccato affascinante della monetazione italiana.
Sestino di Federico I di Napoli
Uno dei primi esempi di sestino è il pezzo da due cavalli coniato da Federico I di Napoli (1496-1503). In un’epoca in cui il sistema monetario napoletano era complesso e frammentato, la coniazione di monete di valore ben definito era un modo per il sovrano di affermare la sua autorità e di stabilizzare l’economia. Il sestino di Federico I, con il suo valore di due cavalli, era una moneta di piccolo taglio, utilizzata per le transazioni di tutti i giorni.
Sestino di Maria Teresa
Un’altra versione del sestino è la moneta in rame coniata da Maria Teresa d’Austria in Lombardia e nel Veneto. Il suo valore era di 1/6 di soldo. La sua coniazione è un indizio della vasta influenza dell’Impero Asburgico in Italia e della sua politica monetaria. L’introduzione di monete di rame di piccolo taglio era un modo per facilitare gli scambi e per rendere il sistema monetario più efficiente.
In sintesi, il sestino, sebbene il suo nome sia lo stesso, è un esempio di come le monete possano avere storie diverse in diverse epoche. La sua analisi fornisce preziosi indizi sulle politiche economiche, sulle dinastie che hanno dominato l’Italia e sulla vita quotidiana del popolo.

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