Il sesino è una moneta che ha avuto una vasta circolazione nelle zecche dell’Italia settentrionale tra il XV e il XVI secolo. Il suo nome deriva dal valore iniziale di sei denari, che corrispondeva a mezzo soldo. Questa moneta, coniata in mistura (una lega di rame e argento con un basso titolo di argento), era un’unità monetaria fondamentale per le transazioni quotidiane.
Storia e Diffusione
La storia del sesino è strettamente legata alla frammentazione politica dell’Italia del Rinascimento. Le varie città-stato, come Milano, Perugia, Venezia e Avignone, coniavano i propri sesini, ciascuno con un’iconografia e un’epigrafia distintiva che ne riflettevano l’identità e la sovranità. Il sesino di Avignone, ad esempio, era legato al papato, mentre quello di Milano rifletteva il potere dei Visconti e degli Sforza.
Col tempo, il valore del sesino subì delle modifiche. Sebbene inizialmente valesse sei denari, il suo valore salì a otto denari in alcune zecche. Tuttavia, l’eccessiva emissione e il progressivo peggioramento della lega che lo componeva ne causarono la svalutazione e, infine, l’abolizione. La sua storia è un esempio lampante delle dinamiche economiche e politiche dell’Italia rinascimentale, dove la stabilità monetaria era spesso minacciata dalle esigenze finanziarie dei regnanti.
Ruolo Economico e Iconografia
Il sesino aveva un ruolo cruciale nella vita economica quotidiana. Essendo una moneta di basso valore, era utilizzato per le transazioni di tutti i giorni, come l’acquisto di cibo o di beni di consumo. La sua iconografia era ricca e variegata. Poteva recare il ritratto del sovrano, lo stemma della città o simboli religiosi. L’analisi di queste iconografie è di grande interesse per i numismatici, che ne studiano le variazioni e i contesti per ricostruire la storia politica e culturale dell’epoca.
A causa delle lievi differenze di massa e di lega con il quattrino, un’altra moneta di basso valore dell’epoca, è spesso difficile distinguere un sesino da un quattrino, a meno che il valore non sia espressamente indicato sulla moneta o non sia confermato da documenti storici.
In sintesi, il sesino non è solo una moneta, ma un testimone della storia dell’Italia settentrionale tra il XV e il XVI secolo. La sua analisi fornisce preziosi indizi sulle politiche economiche, sulle dinamiche sociali e sulla cultura di un’epoca di grandi cambiamenti.

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