Il Reale è il nome di una moneta che ha avuto una storia complessa e una vasta diffusione, non solo in Italia ma anche in altri stati europei. Il termine, che significa “moneta del re”, fu usato per indicare una grande varietà di monete, sia in oro che in argento, che furono coniate da moltissime autorità a partire dal Medioevo. La sua presenza in diversi sistemi monetari testimonia la sua importanza come simbolo di potere e sovranità.
Tipi di Reale
La storia del Reale è un mosaico di diverse monete, ciascuna con le sue peculiarità:
- Reale di Carlo d’Angiò: Uno dei più famosi e prestigiosi è il Reale d’oro di Carlo I d’Angiò, coniato per la prima volta nel 1266 nella nuova zecca di Barletta. Dopo il 1278, la coniazione si trasferì a Napoli. Questa moneta fu creata con l’intento di sostituire, con lo stesso peso e titolo, l’augustale di Federico II, e divenne un punto di riferimento per il sistema monetario dell’Italia meridionale.
- Reale grosso e minuto (Sardegna): Ad Alghero, nel 1442, Alfonso V d’Aragona fece coniare il reale grosso, un grosso d’argento dal peso di 3,11 g, affiancato da un reale minuto del peso di 0,85 g. Questi reali furono i precursori della monetazione sarda.
- Reale aragonese (L’Aquila): Conosciuto anche come aragonese, era un grosso d’argento coniato a L’Aquila nel 1443, con un valore di 15 tornesi. L’emissione di questa moneta, su concessione di Alfonso V d’Aragona, dimostra la sua influenza monetaria in Italia.
- Reale sardo dei Savoia: La famiglia Savoia emise reali in argento per la Sardegna. L’ultimo fu coniato nel 1812 da Vittorio Emanuele I, chiudendo un lungo capitolo della storia di questa moneta.
- Altri Reali moderni: In era moderna, reali d’argento furono coniati in diverse zecche, tra cui a Monferrato tra il 1613-1626 sotto Ferdinando Gonzaga ; a Genova nel 1666 e a Massa nel 1662 sotto Alberico II Cybo-Malaspina.
Altri significati del termine
Oltre al reale in senso stretto, il termine è legato ad altre monete:
- Robertino: Soprannome dato al gigliato emesso da Roberto d’Angiò a Napoli e in Provenza. Fu coniato per la prima volta nel 1312, a opera dell’incisore Ottavio di Pierotto, e sebbene non fosse un “reale” di nome, era una moneta reale per la sua funzione e la sua autorità emittente.
In sintesi, il Reale è un nome che racchiude un capitolo cruciale della storia monetaria italiana. La sua analisi fornisce preziose informazioni sulle dinastie che hanno dominato l’Italia, sull’evoluzione dei sistemi monetari e sulla simbologia del potere.

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