23 Agosto 2025
bibliografia

Il termine potin è una parola di origine francese usata in numismatica per indicare una lega di metallo a basso contenuto di argento. Sebbene la sua composizione possa variare, il potin è essenzialmente una lega di rame, stagno, piombo e piccole percentuali di argento, ed è conosciuta anche con il nome di bronzo bianco. Questa lega, per le sue caratteristiche di economicità e durabilità, era ampiamente utilizzata nella monetazione antica, in particolare da popolazioni come i Galli e in alcune emissioni romane.

Il suo uso era una risposta a precise esigenze economiche. La scarsità di argento puro in alcune regioni e la necessità di produrre un’enorme quantità di monete di piccolo taglio per le transazioni quotidiane spinsero le zecche a utilizzare leghe più economiche e facili da reperire. Il potin, con la sua composizione, era perfetto per questo scopo. Il piombo e lo stagno ne abbassavano notevolmente il costo, mentre il rame ne garantiva una sufficiente resistenza. L’argento, presente in tracce, serviva a conferire alla moneta un aspetto più nobile, pur mantenendo un valore intrinseco molto basso.

Le monete in potin sono particolarmente importanti per lo studio della monetazione gallo-romana. Le tribù galliche, prima e dopo la conquista romana, coniarono un vasto numero di monete in questa lega. La loro iconografia è spesso affascinante, con motivi stilizzati che uniscono elementi della tradizione celtica e influenze romane. Questi esemplari, spesso molto comuni, offrono agli storici e ai numismatici una preziosa finestra sulle economie locali, sul commercio e sulla vita quotidiana dell’epoca.

Un altro esempio di utilizzo del potin si trova nella monetazione romana del III secolo d.C., in un’epoca di profonda crisi economica e di svalutazione monetaria. La produzione di monete in potin, in sostituzione dell’argento, era un chiaro segnale della difficoltà del governo centrale di mantenere la stabilità monetaria. La progressiva riduzione del titolo d’argento fino alla quasi totale scomparsa, con la conseguente produzione di monete in leghe sempre più povere, è un fenomeno che si osserva in molte emissioni di questo periodo.

In sintesi, il potin non è solo una lega, ma un indicatore storico e numismatico. La sua presenza in un’emissione monetaria ci parla delle difficoltà economiche, delle risorse metallurgiche disponibili e delle strategie adottate dalle autorità per far fronte alle esigenze del mercato e alla stabilità politica.

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