Il Popolino è il nome di una moneta d’argento coniata a Firenze nel XIII secolo, che giocò un ruolo fondamentale nella storia economica della città. Il suo nome deriva dal fatto che era una moneta destinata al popolo, ovvero per le transazioni quotidiane, in contrapposizione al fiorino d’oro, che era utilizzato per il grande commercio internazionale. Questa moneta si distingue per la sua alta qualità e per la sua iconografia che raffigurava i simboli di Firenze: San Giovanni Battista e il giglio.
La qualità del Popolino fiorentino era tale da diventare un punto di riferimento. L’alto grado di raffinamento dell’argento utilizzato per coniarlo diede origine al nome di “argenti di popolino” e il suo titolo, ovvero la percentuale di argento puro, divenne una misura legale obbligatoria per le successive emissioni. Questo dimostra l’importanza che Firenze attribuiva alla stabilità e all’affidabilità della sua valuta, che erano cruciali per il successo del suo impero commerciale e bancario.
Il nome Popolino, tuttavia, non rimase confinato a Firenze, ma fu utilizzato anche per altre monete in Italia, a testimonianza dell’influenza fiorentina. Tra queste si annoverano:
- Popolino di Roma: Coniato a Roma, aveva un valore di 1/12 del grosso. L’iconografia del Popolino romano era diversa da quella fiorentina, e portava raffigurato il leone, il simbolo della città. La sua esistenza dimostra come il nome “Popolino” fosse associato a monete di piccolo taglio in diverse regioni.
- Popolino di Lucca: A Lucca, una moneta con lo stesso nome fu emessa nel 1369. A differenza delle altre, questa era coniata in mistura, ovvero una lega di metalli con una bassa percentuale di argento. Questo indica che, pur mantenendo il nome, la moneta lucchese aveva un valore intrinseco inferiore rispetto a quelle di Firenze e Roma, riflettendo le diverse condizioni economiche e le politiche monetarie locali.
In sintesi, il Popolino è un nome che racchiude un capitolo importante della storia monetaria italiana. Nata come moneta d’argento di altissima qualità a Firenze, divenne un termine generico per indicare le monete di piccolo taglio in altre città, ciascuna con le sue peculiarità. La sua analisi fornisce preziosi indizi sulle dinamiche economiche, sulle politiche monetarie e sull’evoluzione delle monete in un’epoca di grandi cambiamenti.

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