6 Agosto 2025
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Il paludamento (dal latino paludamentum) è un termine che in numismatica si riferisce al mantello militare indossato dagli imperatori, dai generali romani e dai loro più alti ufficiali. Questo indumento, tipicamente di colore rosso porpora, simboleggiava il comando e l’autorità militare, distinguendosi nettamente dal sagum, il mantello indossato dal soldato comune, e dalla toga, l’abito formale riservato ai cittadini in tempo di pace.

L’introduzione del paludamentum è tradizionalmente attribuita al re etrusco, Tarquinio Prisco. Nel corso dei secoli, divenne un simbolo profondamente radicato nelle istituzioni romane. Quando un magistrato romano riceveva l’imperium (il potere di comando) e, dopo aver compiuto i riti solenni sul Campidoglio, marciava fuori dall’Urbe, era tradizione che indossasse il paludamentum. Anche i littori che lo accompagnavano, come segno di deferenza e del ruolo, lo indossavano. L’atto di lasciare la città in paludamento era un momento solenne e pubblico che segnava l’inizio del comando militare. Parallelamente, il rientro a Roma richiedeva una cerimonia altrettanto importante: il magistrato doveva togliersi il paludamento prima di fare il suo ingresso all’interno delle mura cittadine. Questo atto era così cruciale che persino gli imperatori, nella loro assoluta autorità, lo rispettavano. Un esempio celebre dell’importanza di questo rito ci viene da Cicerone, che accusò Verre di aver lasciato la città in paludamento per poi rientrarvi di nascosto per motivi personali, un’azione che lo statista considerava un crimine contro ogni legge divina e umana.

Dal punto di vista della sua foggia, il paludamentum era un mantello aperto sul davanti e lungo fino alle ginocchia, fissato sul petto da una fibula, una spilla la cui foggia poteva variare a seconda dell’epoca e del rango. Gli autori antichi spesso identificavano il paludamentum romano con la clamide greca, utilizzando i due termini come sinonimi. Sebbene il colore più diffuso fosse il bianco o il porpora, simbolo di regalità e potere, è noto che non fosse una regola assoluta, come nel caso di Marco Licinio Crasso, che fu notato e ricordato per aver indossato un paludamento scuro.

Le monete raffiguranti l’imperatore in paludamento erano destinate a un vasto pubblico, in particolare ai soldati. L’immagine del comandante in capo, avvolto nel suo mantello militare, serviva a:

  • Rafforzare la sua autorità: Il paludamento sottolineava il ruolo dell’imperatore come leader indiscusso delle forze armate.
  • Celebrare le vittorie: La moneta poteva commemorare una specifica campagna militare o un trionfo, ricordando ai soldati e ai cittadini la gloria e la forza dell’Impero.
  • Costruire un’immagine di forza: In un periodo di instabilità politica o di minacce esterne, la raffigurazione dell’imperatore in paludamento serviva a rassicurare il popolo sulla sicurezza dello Stato e sulla sua capacità di difenderlo.

Il paludamento, quindi, non era solo un dettaglio iconografico, ma un simbolo carico di significato politico e militare. La sua presenza su una moneta trasmetteva un messaggio chiaro e diretto sull’identità e sul ruolo del personaggio raffigurato, distinguendolo dal suo aspetto civile e mettendone in risalto il suo potere come condottiero.

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