7 Agosto 2025
bibliografia

Nicèforo (dal greco antico Νικηφόρος, composto da νίκη “vittoria” e φέρω “porto”, “reco”) è un epiteto o un nome che significa letteralmente “che porta una vittoria” o “vittorioso”.

Questo termine è di particolare rilevanza nella numismatica, specialmente per le monete di epoca ellenistica e bizantina. Spesso, esso si riferisce a una statuetta o una figura alata della Vittoria (la dea Nike per i Greci, Victoria per i Romani) che un personaggio (come un sovrano o un generale) tiene in mano, come simbolo del suo trionfo militare o della sua legittimità derivante da una vittoria.

Sulle monete, la raffigurazione di un sovrano o di una divinità nicèfora aveva un forte significato propagandistico:

  • Celebrazione del Successo Militare: Era un modo diretto per celebrare le vittorie militari del sovrano, attribuendogli il merito del trionfo e rassicurando i sudditi sulla sua capacità di difendere lo stato.
  • Legittimazione del Potere: La vittoria era considerata un segno del favore divino. Un sovrano “nicèforo” era quindi legittimato a governare, poiché la sua autorità era sancita dal successo in battaglia.
  • Auspicio per il Futuro: La presenza di Nike/Victoria fungeva anche da auspicio per future vittorie e per la continua prosperità del regno.

Esempi noti si trovano nella monetazione dei re ellenistici, come i successori di Alessandro Magno, che spesso si facevano ritrarre con Nike sul palmo della mano per sottolineare la loro discendenza e le loro conquiste. Analogamente, nell’Impero Bizantino, imperatori come Niceforo Foca o Niceforo I, che portavano questo nome, utilizzavano spesso iconografie che richiamavano il concetto di vittoria, rafforzando il legame tra il loro nome e il destino trionfale dell’Impero.

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