Nemesi (in greco Νέμεσις, in latino Nemesis) era la dea vendicatrice, la personificazione della giustizia retributiva divina. Era la giustiziera dei malfattori, colei che puniva l’eccessiva superbia (hybris), l’ingiustizia e l’eccesso di fortuna non meritata, ristabilendo l’equilibrio e l’ordine morale. Il suo culto era diffuso sia in Grecia che a Roma, dove era spesso associata a figure come Aeternitas o Fortuna. Era solitamente raffigurata con una bilancia (simbolo di giustizia), una briglia (simbolo di freno all’eccesso) e, talvolta, una spada o un ramo di frassino.
La presenza di Nemesi sulle monete romane rifletteva l’importanza del concetto di giustizia divina e la necessità di esaltare l’impegno dell’autorità nel mantenere l’ordine e punire il male.
- Periodo della Repubblica Romana: Come altre divinità personificate, semidei ed eroi, Nemesi poteva occasionalmente apparire sul lato principale (dritto) delle monete repubblicane. Queste raffigurazioni spesso richiamavano legami gentilizi o celebrazioni di virtù civiche. L’immagine di Nemesi sul dritto avrebbe potuto sottolineare l’impegno di una specifica famiglia patrizia nella lotta contro la corruzione o nell’affermazione della giustizia.
- Periodo Imperiale: Con la fondazione dell’Impero, l’effigie dell’imperatore divenne il ritratto standard sul dritto delle monete. Di conseguenza, Nemesi, come molte altre divinità allegoriche, prese posto prevalentemente sul rovescio della moneta. Sul rovescio, la sua immagine serviva a diversi scopi propagandistici:
- Giustizia Imperiale: La raffigurazione di Nemesi sul rovescio esaltava l’imperatore come garante della giustizia e punitore dei crimini. Suggeriva che il suo regno era fondato sull’equità e che i nemici dello Stato (e dell’imperatore) sarebbero stati inevitabilmente puniti.
- Legittimazione del Potere: In un contesto di turbolenze politiche o di necessità di consolidare il potere, l’invocazione di Nemesi poteva rafforzare la percezione che il potere dell’imperatore fosse sanzionato divinamente e che qualsiasi opposizione sarebbe stata punita dal destino.
- Celebrazione della Sicurezza: La dea rappresentava anche un deterrente contro il disordine e la criminalità, contribuendo a veicolare un messaggio di sicurezza e stabilità all’interno dell’Impero.
- Vendetta Divina: Poteva anche alludere alla vendetta divina contro i nemici dell’Impero o contro coloro che avevano osato sfidare l’ordine costituito.
Le raffigurazioni di Nemesi sulle monete romane non sono solo testimonianze del culto antico, ma anche indicatori delle complesse strategie di propaganda imperiale, mirate a diffondere l’idea di un governo giusto, potente e protetto dagli dèi.

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