Il Luigino, traduzione italiana del francese “petit Louis” (piccolo Luigi), era una moneta d’argento che si affermò con grande successo e ampia diffusione nel XVII secolo. La sua origine si colloca in Francia, dove fu battuta per la prima volta nel 1640 sotto il regno di Luigi XIII, come parte della sua significativa riforma monetaria.
Il Luigino era un Douzième d’écu, ovvero un dodicesimo di scudo. Il suo valore nominale era di 5 soldi. Al rovescio, la moneta presentava lo stemma di Luigi XIII, un elemento distintivo che ne garantiva il riconoscimento.
Apprezzamento e Imitazioni
La moneta si diffuse rapidamente, divenendo particolarmente popolare. Un’emissione degna di nota fu quella feudale della duchessa della Dombes, la Grande Mademoiselle (Anna Maria Luisa d’Orléans). Queste monete, per la loro buona qualità e l’estetica, furono molto apprezzate e contribuirono alla fama del Luigino.
La popolarità e la reputazione del Luigino francese spinsero diverse zecche italiane a imitarlo. Queste imitazioni furono spesso coniate con leghe di buona qualità, mantenendo un valore intrinseco rispettabile. Tra le zecche italiane che produssero imitazioni di qualità si annoverano quelle di Genova, Livorno e Lucca.
Contraffazioni e Diffusione in Levante
Parallelamente alle imitazioni di buona fattura, il Luigino fu anche contraffatto in area italiana da numerose zecche feudali. Queste zecche producevano monete molto simili nell’aspetto, ma con una quantità significativamente inferiore di argento, rendendole di minor valore intrinseco. Esempi di tali zecche includono Tassarolo, Loano, Torriglia e Fosdinovo. Questa pratica di contraffazione era diffusa e rifletteva la difficoltà dei controlli monetari e l’attrattiva di un profitto facile.
Curiosamente, sia le monete originali francesi, sia le imitazioni italiane di buona qualità, e persino le contraffazioni di minore fino, furono molto apprezzate in Levante (il Mediterraneo orientale). Qui, venivano spesso utilizzate non solo come mezzo di scambio, ma anche a scopi ornamentali, cucite su abiti o utilizzate come gioielli, a testimonianza della loro bellezza estetica e del loro riconoscimento come oggetti di valore, indipendentemente dal loro effettivo contenuto di metallo prezioso.
Il Luigino rappresenta un interessante caso di studio nella storia monetaria, mostrando come una moneta di successo potesse generare un vasto fenomeno di imitazioni e contraffazioni, influenzando le economie di diverse regioni e assumendo ruoli diversi oltre la semplice funzione di valuta.

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