Il contesto storico
Émile Loubet fu eletto presidente della Repubblica Francese il 18 febbraio del 1899 dopo una carriera politica di primo livello. Senza dubbio il suo mandato presidenziale è stato caratterizzato da una politica estera molto attiva. Nei sette anni di presidenza ricevette le visite dei dignitari europei a Parigi; ma anche compì visite di Stato in Russia, Inghilterra, Portogallo, Italia, e Spagna.
Certamente è proprio Grazie a Loubet che i rapporti diplomatici tra Francia e Italia migliorarono. Già nel 1900 furono stipulati degli accordi bilaterali si riconoscevano reciprocamente gli interessi in territorio africano: l’Italia in Libia e la Francia in Marocco. Vittorio Emanuele III re d’Italia si recò in visita ufficiale a Parigi nel 1903, favore che fu contraccambiato da Émile Loubet l’anno successivo.
Il “Trionfo” di Vittorio Emanuele III e di Émile Loubet
Il viaggio di Émile Loubet segnò un precedente: fu la prima visita ufficiale in Italia di un capo di stato cattolico senza dare la priorità all’udienza con Papa Pio X. In altre parole, equivalse a riconoscere Roma come capitale d’Italia e non sede del pontefice. Il Santo Padre successivamente criticò la modalità e questo portò pochi mesi dopo alla rottura delle relazioni diplomatiche tra la Francia e la Santa Sede.
In breve la visita ebbe una risonanza notevole e il soggiorno in Italia del presidente francese durò dal 24 al 28 aprile del 1904.
Nei giorni della visita la notizia polarizzò le prime pagine dei giornali dell’epoca: L’Avvenire d’Italia; Il Giornale d’Italia; La Domenica del Corriere.
Il ricordo degli eventi di quei giorni fu diffuso attraverso gadget come libretti, cartoline i gettoni metallici.
Libretto ricordo, messo in vendita per 10 centesimi, con l’inno francese “La Marseillaise” durante i festeggiamenti in onore di Emile Loubet
E. LOUBET PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA FRANCESE ⋆
Entro cerchio il busto a dx con giacca, camicia e papillon.
GIORNO CHE SCIOGLIE DI TANTI ANNI IL VOTO • 24 APRILE 1904 •
Nel campo sotto a due mani che si stringono:
su sette righe
FRANCIA E ITALIA // LIBERE UGUALI
L’ANTICA // FRATELLANZA LATINA
RIAFFERMANO IN ROMA
PEGNO DI PACE
Per limitarci al merchandising metallico realizzato per la visita di Loubet in Italia vorremmo portare all’attenzione tutta le produzione apparsa a conseguenza delle visite con il fine di individuare correttamente la funzione di ciascun pezzo coniato.
Antonio Donzelli l’incisore
Il noto incisore Antonio Donzelli milanese fu l’autore dei coni, quale titolare della ditta A. Donzelli & C. Realizzò quattro tipi di gettoni due propagandistici e due celebrativi. Di lui Comandini ricorda tra l’altro la medaglia eseguita per la visita di Re Umberto I a Lucca nel 1889 e quella per l’inaugurazione del monumento a Garibaldi, nella città di Vercelli, l’anno successivo. Più tardi, nel corso del XX secolo, l’azienda assunse la denominazione di “Alberti e C.”.
Il gettone Loubet: 1° Tipo
VITTORIO EMANUELE III RE D’ITALIA
Nel campo la testa nuda a sinistra, sotto il collo A.D
M. EMILE LOUBET PRES. REPUB. FRANC.
Nel campo la testa nuda a sinistra, sotto il collo A.D
Il gettone del primo tipo ha la dimensione del centesimo. Realizzato in rame dorato, alluminio e rame. Queste in qualche modo imitavano la produzione canonica delle monete oro, argento e rame.
Quale era la loro funzione? Se non quella di essere gettate alla folla? Il popolo acclamante e festante aspettavano il passaggio del Re e del suo ospite, come avveniva ai tempi dei trionfi dei generali romani ed in seguito in epoche barocche per le incoronazioni dei Re. Non possiamo esserne certi perché non si ha la documentazione necessaria per comprovarla, ma nessuno ci vieta di immaginare questa loro funzione ad impatto “mediatico”.
Il gettone Loubet del 2° tipo ‘portafortuna’
Il secondo tipo celebrativo era sempre il gettone descritto ma entro una cornice circolare d’alluminio, che riprendeva una produzione tanto in voga negli Stati Uniti d’America negli “encased coin” oggetti portafortuna o pubblicitari.
Legenda su due righe circolari in francese, per onorare l’illustre ospite e la nazione amica: SOUVENIR D’ITALIE – AVRIL1904 e A’ L’AVENIR DES DEUX SOEURS DE GLOIRE. E’ presente un ferro di cavallo alle cui punte sono sistemati i due stemmi araldici d’Italia e Francia.
Nel campo una figura di donna in stile liberty nell’atto di deporre un porcellino su una cornucopia piena e contornata dei simboli della fortuna; nella parte inferiore su due righe la scritta JE SUIS TA MASCOTTE.
Tutto il resto della produzione deve essere considerata come prodotto pubblicitario o scaramantico; in generale questa produzione porta il centesimo con millesimo 1904.
Il gettone del 3° tipo ‘pubblicitario’
Il terzo tipo “pubblicitario” che alcune ditte pensarono di farsi, utilizzando l’arte di Donzelli, ma non solo. Ecco che le ditte come Jesurum, Pola & Todascan e forse altre che al momento non conosciamo, crearono un opportuno gettone pubblicitario utilizzando il vero centesimo di corso, contornato dalla solita corona circolare, in rame o alluminio con la propria pubblicità.
La ditta veneziana Jesurum, commerciate di stoffe e merceria, la cui corona in rame reca su una faccia la pubblicità e sull’altra la scritta beneaugurante PORTE BOHEUR e SOUVENIR. Non reca l’indicazione dell’incisore, quindi fa pensare non sia stata creata dalla ditta Donzelli, ma da un’altra italiana od estera
La ditta Pola & Todescan fa coniare, invece da Donzelli questo gettone con un centesimo a corso legale e la parte in alluminio in cui una faccia è presente la propria pubblicità e nell’altra la scritta porta fortuna in francese. In questo gettone vengono indicati i propri negozi, Roma e Firenze; in altri pezzi conosciuti troviamo anche le sedi di Genova e Verona, e la scritta scaramantica è in italiano.
Il gettone del 4° tipo il ‘portafortuna’ con appiccagnolo
Infine il quarto tipo che sono stessi tipi di gettoni ma con la presenza di un appiccagnolo per renderlo portatile a ciondolo, e che indica nelle due facce le sole scritte portafortuna.
Conclusione
In conclusione riferendoci ai soli due gettoni celebrativi ufficiali possiamo facilmente osservare, che il cosiddetto “centesimo Loubet”, non presenta nessuna ufficialità, non è stato oggetto di nessun decreto con relativa pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, non ha le dimensioni ed il peso della moneta ufficiale. Quindi può essere benissimo considerato come medaglia e non come moneta.
Loris Alessandro Gentili, Monza 21 maggio 2014
Bibliografia
- Stephen P. Alperte – Lawernce E. Elman – Token and medals, a guide to the identification and values of United tates exonumia. Los Angeles – 1992.
- Vittorio Lorioli – Medaglisti e incisori italiani dal XV al XIX secolo. Bergamo – 1993.
- Eupremio Montenegro – Monete di Casa Savoia Regno d’Italia 1800-1946. Torino – 1995.
- Cronaca Numismatica – Rivista Numismatica. Olimpia 1989-2011.