Il Giulio è una moneta d’argento pontificia, un tipo di grosso o carlino, che prese questo nome in onore di Papa Giulio II (pontefice dal 1503 al 1513), che ne aumentò il peso e il contenuto di fino (metallo prezioso puro) nel 1504. Il suo valore era di 2 grossi.
La decisione di Giulio II di migliorare la qualità di questa moneta rifletteva la sua politica di rafforzamento del prestigio papale e la necessità di una valuta affidabile. Il nome “Giulio” si mantenne per questa tipologia di moneta anche sotto i pontefici successivi, a testimonianza della sua affermazione e riconoscimento.
Nel 1540, un’altra importante figura pontificia, Papa Paolo III, diede il suo nome a una moneta simile, il Paolo, che di fatto prese il posto del Giulio come denominazione più comune per questo taglio da 2 grossi. Tuttavia, il nome di Giulio, così come quello di Paolo, rimase in uso nel linguaggio popolare a Roma per indicare il valore di 2 grossi (o 10 baiocchi), anche quando le monete fisiche con tale nome non erano più in circolazione attiva.
Un’ultima e significativa emissione di Giulio si ebbe molto più tardi, quando Papa Pio VII ne fece battere uno nel 1817. Questa moneta d’argento pesava 2,642 grammi ed era al 917/1000 di purezza, mantenendo ancora il valore di 2 grossi o 10 baiocchi. Questa reintroduzione testimonia la longevità e la persistenza del nome e del valore del Giulio nella monetazione dello Stato Pontificio.

Modoetia Numismaticae © 2014-2025