Constantia, che significa “Costanza” o “Fermezza”, è un termine latino che, come altre virtù, si riferisce a una delle numerose personificazioni allegoriche frequentemente raffigurate sulle monete romane. L’idea di personificare concetti astratti è un’eredità culturale significativa della civiltà greca, ampiamente adottata e rielaborata dai Romani.
Nonostante queste personificazioni non avessero una sede fissa nel pantheon degli dei olimpici, la loro importanza era tale da giustificare la dedica di templi e altari sia a Roma che in molte città dell’Impero. Ciò testimonia il loro profondo radicamento nella vita religiosa, civica e politica romana, riflettendo i valori che la società e l’Impero ritenevano fondamentali.
Sulle monete romane, Constantia è spesso rappresentata come una figura femminile, talvolta con attributi specifici come una lancia o uno scettro, e con una postura ferma. La sua raffigurazione aveva un notevole valore propagandistico, in quanto:
- Esaltava una virtù imperiale: La costanza era considerata una qualità essenziale per un imperatore, indicando la sua fermezza d’animo, la sua determinazione nel perseguire gli obiettivi dello stato e la sua resilienza di fronte alle avversità.
- Promuoveva stabilità e fiducia: La rappresentazione della Constantia mirava a rassicurare il popolo sulla stabilità del governo imperiale e sulla fermezza del sovrano nel mantenere la pace e l’ordine.
- Messaggio politico: Poteva essere un messaggio diretto alle truppe, all’aristocrazia o alla popolazione, sottolineando la risoluzione e l’affidabilità del regnante.
L’apparizione di Constantia sul rovescio delle monete romane (dopo che il dritto fu riservato al ritratto imperiale) è un elemento chiave per i numismatici. Analizzandola, si possono comprendere non solo le virtù che gli imperatori desideravano proiettare, ma anche le strategie di comunicazione e propaganda adottate per modellare la percezione pubblica del loro regno e infondere un senso di sicurezza.

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