Il conio di martello è il conio superiore della coppia di stampi utilizzati nella coniazione a martello delle monete. La sua denominazione deriva proprio dal fatto che veniva percosso con un martello per imprimere l’immagine sul tondello.
Le sue caratteristiche principali sono:
- Posizione Mobile: A differenza del conio di incudine (fisso), il conio di martello era mobile. Il monetiere lo teneva saldamente in mano e lo colpiva con un martello per imprimere l’impronta.
- Nome Alternativo: Era anche conosciuto con il nome di Torsello. Questo termine è meno comune ma si riferisce alla stessa funzione.
- Impronta: Il conio di martello conteneva l’impronta dell’altro lato della moneta, generalmente il dritto (spesso il ritratto del sovrano o l’immagine principale).
- Usura: Essendo il conio che subiva l’impatto diretto e ripetuto del martello, il conio di martello era più soggetto a usura, rotture e danneggiamenti rispetto al conio di incudine. Per questo motivo, le impronte del dritto sulle monete antiche sono spesso meno nitide o più usurate di quelle del rovescio.
Lo studio dei conii di martello è fondamentale per i numismatici. Permette di tracciare la produzione di una zecca, identificare le varianti di conio e comprendere le sfide tecniche della produzione monetaria antica.

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