Il bordo di una moneta è il margine estremo del suo modulo o tondello, ovvero la circonferenza che delimita la superficie piana (o leggermente concava/convessa) su cui sono impressi il dritto e il rovescio. Non va confuso con il contorno, che è lo spessore laterale della moneta.
Il bordo può presentarsi in diverse configurazioni, a seconda dell’epoca, della zecca e della tecnica di coniazione:
- Liscio: La forma più semplice, tipica delle monete più antiche e di quelle coniate manualmente senza particolari accorgimenti.
- Rialzato (o listello): Molte monete presentano un bordo leggermente rialzato che circonda l’impronta. Questa caratteristica ha diverse funzioni:
- Protezione: Aiuta a proteggere l’immagine centrale dall’usura dovuta alla circolazione, impedendo che i punti più in rilievo si appiattiscano rapidamente.
- Estetica: Contribuisce a dare un aspetto più rifinito e ordinato alla moneta.
- Impilabilità: Facilita l’impilamento delle monete.
- Decorato: In alcuni casi, il bordo può essere decorato con un rilievo lineare, una zigrinatura (righe verticali), un cordoncino (piccoli puntini o linee continue) o iscrizioni. Questo tipo di decorazione è diventato comune con l’introduzione della coniazione meccanica (come il bilanciere) e aveva un’importante funzione di sicurezza:
- Anti-tosatura: Impediva la pratica della “tosatura” (o “sbordatura”), che consisteva nel tagliare piccoli frammenti di metallo prezioso dai margini delle monete per accumulare valore illecitamente. Un bordo decorato o rigato rendeva evidente qualsiasi alterazione.
L’analisi del bordo è un elemento importante per i numismatici, non solo per la classificazione e l’identificazione di una moneta, ma anche per valutarne lo stato di conservazione (un bordo usurato o danneggiato è segno di forte circolazione) e per comprendere le tecniche di coniazione e le misure anti-falsificazione adottate nelle diverse epoche.

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