La sigla Æ, derivante dal termine latino Aes (pronunciato “es”), è un’abbreviazione numismatica universalmente riconosciuta e utilizzata per indicare le monete coniate in rame, bronzo o leghe di rame.
Il termine Aes nell’antica Roma aveva un significato più ampio rispetto alla sola lega di rame; poteva riferirsi al rame grezzo, al bronzo (una lega di rame e stagno), o anche, in senso più generale, al denaro o alla ricchezza stessa, data l’iniziale importanza del rame come metallo monetario. Le prime forme di valuta romana non erano monete coniate, ma pezzi di bronzo non lavorati o di forma irregolare, come l’aes rude (bronzo grezzo) o l’aes signatum (bronzo segnato con un marchio), che venivano pesati per determinare il loro valore. Solo successivamente, a partire dal III secolo a.C., Roma iniziò a coniare veri e propri pezzi monetari in bronzo, come l’Aes Grave, caratterizzato da grandi dimensioni e peso elevato.
L’uso della sigla Æ in numismatica moderna semplifica la classificazione e la descrizione delle monete antiche e, talvolta, anche di quelle successive che utilizzano leghe a base di rame. Quando si incontra la dicitura “Æ” seguita da un numero (ad esempio, Æ 20, Æ 27), ciò si riferisce al diametro della moneta espresso in millimetri, fornendo un’ulteriore informazione utile per l’identificazione e la catalogazione. Questo sistema è particolarmente comune nella numismatica romana e bizantina, dove le monete di rame e bronzo erano prodotte in una vasta gamma di dimensioni.
Le monete in Æ hanno avuto un ruolo economico fondamentale in tutte le epoche, fungendo da valuta per le transazioni quotidiane e di minor valore. La loro abbondanza e durabilità le rendono oggi tra i reperti numismatici più diffusi e accessibili, offrendo preziosi spunti per lo studio della storia economica, sociale e politica, nonostante la loro composizione “non preziosa”. La varietà di tipi, zecche e imperatori raffigurati su queste emissioni rende il segmento delle monete in Æ un campo vasto e affascinante per i collezionisti e gli studiosi.

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