La Barberina è una moneta d’argento o di mistura (una lega di argento e rame) del valore di cinque soldi, fatta coniare da Papa Urbano VIII Barberini a partire dal 1637.
Questa emissione avvenne presso la zecca di Avignone, città che all’epoca era un dominio papale, mantenendo una propria autonomia monetaria sotto l’autorità del Pontefice.
Il nome della moneta deriva direttamente dal cognome del papa, Barberini, e dalla sua araldica familiare. Lo stemma dei Barberini è celebre per raffigurare tre api, simbolo di laboriosità, prosperità e, in ambito ecclesiastico, anche di dolcezza e diligenza. Questo emblema divenne un motivo ricorrente nella monetazione di Urbano VIII, rendendo le sue monete facilmente riconoscibili.
Le Barberine presentavano sul conio lo stemma del papa con le api, spesso in combinazione con altri simboli papali come la tiara e le chiavi. L’iconografia non era solo un segno di riconoscimento, ma anche un potente strumento di propaganda, che associava la figura del Pontefice ai valori del suo casato e alla sua autorità spirituale e temporale.
La scelta di coniare la Barberina ad Avignone sottolinea l’importanza di questa zecca pontificia, che per lungo tempo fu un centro nevralgico per la produzione di valuta destinata alla circolazione nei territori papali e oltre. La Barberina, con il suo valore di cinque soldi, era una moneta di taglio intermedio, utile per le transazioni quotidiane e un’ulteriore testimonianza della variegata produzione monetaria dello Stato Pontificio nel XVII secolo.

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