Il Baiocco (o Bajocco) è una delle monete più iconiche e longeve dello Stato Pontificio, la cui storia si estende approssimativamente dal XV secolo fino alla metà del XIX secolo. Il suo nome, secondo alcune ipotesi, potrebbe derivare da una moneta merovingia coniata a Bayeux, recante la legenda Baioca Civitas.
Inizialmente, il termine “baiocco” era un nome popolare per indicare un tipo di bagattino, una moneta di basso valore. Tuttavia, a partire da circa il 1450, il Baiocco divenne una moneta specifica dello Stato Pontificio, guadagnando una vasta diffusione non solo nei territori papali ma anche nelle aree limitrofe, come il Napoletano.
Evoluzione e caratteristiche
- Materiale e Valore Iniziale: Inizialmente coniato in argento, il Baiocco aveva un valore di 1 Soldo o 1/10 di Paolo. Era la moneta spicciola per eccellenza, essenziale per le transazioni quotidiane.
- Svalutazione e Transizione al Rame: Nel corso del tempo, a causa del deprezzamento dell’argento e della conseguente inflazione, il Baiocco d’argento fu abolito nel 1592. Da quel momento in poi, e fino al 1866, rimase in circolazione il Baiocco di rame, consolidando la sua funzione di moneta divisionale di basso taglio.
- Iconografia: Le monete di Baiocco erano caratterizzate da un’iconografia specifica:
- Sul dritto (recto), recavano solitamente lo stemma del pontefice regnante, sormontato dalla tiara (triplice corona papale) e dalle chiavi decussate (simbolo di San Pietro e del potere papale). Potevano anche presentare il simbolo della sede vacante in periodi di interregno papale, oltre alla data di coniazione.
- Sul rovescio (verso), la moneta portava la scritta “UN BAIOCCO” (o denominazioni simili per i multipli), spesso con la scritta sovrastante che poteva variare.
Varianti e Multipli
La famiglia del Baiocco era complessa e includeva diverse varianti e multipli:
- Il Baiocchetto, coniato da Sisto V, aveva un valore di 4 Quattrini o 1/10 di Giulio (il Giulio era un tipo di Carlino papale).
- Esistevano multipli di Baiocco come il Sampietrino (equivalente a 2 Baiocchi e mezzo) e la Madonnina (5 Baiocchi, sebbene talvolta ridotti di valore per le emissioni della Prima Repubblica Romana).
- Furono coniati anche pezzi di valore misto, come monete da 2, 4, 6, 8, 12, 16, 25, 40 e 60 Baiocchi, spesso in lega mista (biglione o rame).
Diffusione e Imitazioni
La capillare diffusione del Baiocco e la sua familiarità nel commercio lo resero oggetto di imitazioni da parte di zecche di altri territori, come Gazzoldo, Urbino e Castiglione delle Stiviere, soprattutto dopo le emissioni di Sisto V. Il termine “baiocco” è ancora oggi utilizzato nel dialetto romanesco come sinonimo generico di “denaro”, a testimonianza della sua profonda integrazione nel tessuto socio-economico del Lazio e oltre.
Lo studio del Baiocco offre uno spaccato dettagliato delle politiche monetarie dello Stato della Chiesa, delle dinamiche inflazionistiche e dell’evoluzione delle valute divisionali in Italia per oltre quattro secoli.

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