Il re e le monete
Storia di una passione: Vittorio Emanuele III e le monete dell’autrice Travaini Lucia edita a Salerno da Pietro Laveglia. “La biografia numismatica di Vittorio Emanuele III è un po’ la storia intima del re, una storia nella storia: la sua vita privata, dall’infanzia alle soglie della morte, fu quasi scandita dalle monete”.
Questa è la storia di una PASSIONE scritta con PASSIONE che nel leggerla vi trasmetterà PASSIONE…
Un viaggio nella numismatica
“Sfogliare queste pagine m’ha portato al fianco di Sua Maestà. Leggere della corrispondenza intercorsa tra Vittorio Emanuele e il Generale Osio, mi faceva sentire i profumi speziati dei bazar d’oltremare”.
“Provavo le medesime emozioni come se acquistassi anch’io quelle monete tanto ricercate.”
Le parole scorreranno fluide e la narrazione vi accompagnerà attraverso la vita del Sovrano, da quel semplice soldino, dono di Bessie sino alla realizzazione del Corpus.
Una crescita parallela al Principe, quella della sua collezione, che al 18 luglio 1943 raggiunse i 106.788 esemplari.
Sorriderete nel leggere di quanti commercianti cercarono di “fregarlo”, rifilandogli “PATACCHE” e vi rattristerete nel vedere con che “odio” fu in seguito trattato un simile tesoro.
Vivrete in quell’epoca, in cui non esistevano i cataloghi e le pubblicazioni erano misere; i collezionisti erano pochissimi e quasi si conoscevano tutti, ma non sempre si aiutavano tra loro, al contrario del Principe che condivideva le sue conoscenze con chi come lui era mosso dalla stessa passione.
Scoprirete i “trucco” da vero collezionista che permise al Principe di acquistare monete pagandole al peso del metallo contenuto.
Il Corpus Nummorum Italicorum
Si fece promotore di un opera numismatica colossale, mai realizzata prima, che diede il via alla catalogazione delle monete coniate nelle 350 zecche in Italia e da italiani all’estero nel “CORPUS NUMMORUM ITALICORUM”.
L’opera uscì anonima su espresso desiderio del Sovrano, perche’ come era scritto nel titolo apparteneva agli italiani.
Il 1909 fu l’anno della pubblicazione del primo volume, il frutto di un opera corale tra i musei mondiali, che possedevano collezioni di monete italiane e i collezionisti privati.
Fu un successo!
Da ogni parte del mondo arrivavano elogi, anche le cronache di allora seguirono gli avvenimenti. La stesura dell’opera attraversò due guerre, ma appunto la seconda non gli permise il suo completamento, rimanendo tuttora incompiuta.
In molti volevano i preziosi volumi, stampati in numerazione limitata, ma pochi poterono veramente possederne delle copie.
I volumi furono dati ai musei ed ai collezionisti, dopo un’accurato accertamento dei prefetti a verificare se il destinatario fosse realmente un buon numismatico e che realmente intendesse divulgare i contenuti dell’opera.
Il cui ricavato dell’opera fu donato in beneficenza.
Questa e’ la storia della Numismatica
Al di fuori di ogni giudizio politico, capirete i sentimenti di un re, che prima di tutto fu un marito e un padre affettuoso. Un uomo certamente con suoi difetti, ma soprattutto con molti altri pregi.
Doppia da otto del 1796,
mg 57,070
Dear Possie,
Xmas 1905.
Dal curioso modo di catalogare in inglese perché la trovava più semplice dell’italiano, alla strabiliante conoscenza “memorica” delle monete viste nei musei visitati e nei documenti studiati.
Sebbene fosse il Re, non sperperava la sua ricchezza, era coscienzioso quasi “tirchio” se per lui una moneta era venduta di più del suo reale valore non la acquistava, spese certamente cifre folli per l’epoca ma preservò rarissimi esemplari numismatici.
Grazie a Lui e alla sua passione queste preziose monete sono giunte fino noi.
Conclusione
La collezione di Vittorio Emanuele III la si può visitare a Roma nel medagliere del ” Museo Nazionale Romano“
Se lo trovate, acquistatelo ma soprattutto LEGGETELO!
Scoprirete che provate le stesse emozioni di ogni altro collezionista, che “ama” le proprie monete, non tanto per il loro valore economico, ma perché sono state scelte tra tante…
Quindi fate la vostra scelta… e diventerà la vostra PASSIONE.
Loris Alessandro Gentili, Monza, 17 luglio 2014