Il termine Klippe (pronuncia tedesca: /ˈklɪpə/) è una parola di origine tedesca che in numismatica indica una particolare tipologia di moneta, per lo più di necessità, caratterizzata dall’essere battuta utilizzando tondelli poligonali. Questi tondelli non sono i classici dischi rotondi, ma sono tagliati in modo spesso irregolare da lastre metalliche, e generalmente presentano quattro o più lati.
Le Klippe sono un affascinante esempio di monetazione d’emergenza o di assedio. Venivano prodotte in situazioni di urgenza, come assedi militari, guerre o crisi economiche, quando le zecche tradizionali non erano operative o le scorte di tondelli tondi erano esaurite. In tali circostanze, si ricorreva a qualsiasi pezzo di metallo disponibile, spesso tagliato a mano o con strumenti rudimentali, conferendo alla moneta una forma squadrata, rettangolare, esagonale, ottagonale o comunque poligonale. L’irregolarità della forma testimonia la fretta e la difficoltà delle condizioni di produzione.
Nonostante la loro forma atipica e la natura di emergenza, le Klippe venivano comunque coniate con l’autorità dell’emittente e potevano recare tipi e leggende simili a quelli delle monete regolari. Questo le rendeva strumenti di pagamento validi, sebbene spesso con un valore intrinseco ridotto o con una circolazione limitata al periodo e all’area della loro emissione.
Esempi storici di Klippe includono monete coniate durante l’Assedio di Haarlem (1572-1573), l’Assedio di Leyden (1574) o la Guerra dei Trent’anni, quando numerose città e signori si trovarono nella necessità di emettere valuta rapidamente. Queste monete sono molto ricercate dai collezionisti per la loro rarità, la loro storia intrigante e la loro unicità visiva rispetto alla monetazione convenzionale. Rappresentano una testimonianza tangibile delle difficili condizioni economiche e politiche di un’epoca.
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Loris Alessandro Gentili 