Il primo aspetto da esaminare è quello del diritto e del rovescio, ovvero le due facce della moneta. Il diritto è il lato della moneta su cui è riportata l’autorità emittente, sia essa un re, un imperatore, una repubblica o una città; l’altro è il rovescio.
Ogni faccia della moneta è poi suddivisa in varie parti, di seguito riportate:
Solitamente il giro è separato dal campo da un motivo geometrico, il circolo. Le tre tipologie di circoli che si riscontrano sono:
Circolo granato o perlinato:
Circolo liscio
Circolo rigato o cordonato
Circolo a semicerchi (l’esempio riportato è di 6 semicerchi, ma si trovano anche a 4, 8, 10, 11 e 12):
Spesso, poi, la figura che occupa il centro del campo è una croce. Anche in questo caso esistono tipi che variano a seconda del periodo, del luogo, e della casa regnante.
Croce greca: presenta tutti e quattro i bracci di uguale lunghezza.
Croce patente: presenta le estremità dei bracci di sezione maggiore rispetto al centro.
Croce mauriziana o trilobata: ha tutte le estremità dei bracci divise in tre elementi semicircolari.
Croce potenziata: ad ogni estremità presenta degli elementi perpendicolari ai bracci.
Croce di Gerusalemme o ramponata: è una croce potenziata cantonata da quattro croci patenti più piccole.
Croce striata: ha i bracci solcati da striature.
Croce gigliata o fiordalisata: presenta le estremità dei bracci culminanti con un giglio stilizzato.
Croce ancorata: ha le estremità dei bracci bipartite ed appuntite.
Croce forcuta: presenta le stesse caratteristiche della croce ancorata, ma le estremità dei bracci sono maggiormente ricurve.
Croce a coda di rondine: presenta una tipologia simile alla croce ancorata, però le estremità dei bracci sono rettilinee.
Croce radiata: presenta un elemento geometrico alla base di ogni quadrante.
Croce accantonata: presenta un elemento geometrico in ogni quadrante.
Croce fiorita o fiorata: presenta le estremità dei bracci tripartite e di forma floreale.
Croce ornata: presenta i bracci ornati da elementi geometrici o stilizzazioni di pietre preziose.
Croce tripartita o triforcata: ha tutte le estremità dei bracci divise in tre elementi.
Croce ricrociata: ha un’altra croce disegnata sui bracci.
Croce pomettata: presenta le estremità terminanti con un globetto.
Croce latina: presenta l’elemento orizzontale più corto del verticale e posto sopra il baricentro (in pratica si tratta del Crocifisso comunemente inteso).
Croce ricrocettata: in ogni braccio ha un elemento di dimensioni minori e ad esso perpendicolare.
Croce lambellata: il braccio orizzontale presenta quattro o più elementi perpendicolari.
Croce incrociata: la parte superiore del braccio verticale presenta un elemento di dimensioni minori e ad esso perpendicolare.
Croce Celtica: presenta un cerchio che interseca la croce a metà dei bracci
Molto spesso la croce è tutta compresa all’interno del circolo, raramente lo interrompe (in questo caso la croce viene definita invadente):
Posizione classica
Croce invadente
Croci sovrapposte ed invadenti
La croce divide poi il campo in quattro parti (quadranti o quarti) che vengono numerati da sinistra a destra e dall’alto verso il basso:
Un particolare interessante da notare sulle monete medioevali è quello dei simboli e delle decorazioni: a cominciare dagli elementi di separazione delle parole delle legende, per passare poi ai quarti, agli eserghi ed ai campi, tutte le parti libere erano adornate con gigli, rosette, trifogli, sfere, mezzelune, anelli, piccole croci, stelline…
Un’altra caratteristica che riguarda la geometria delle monete medioevali è la legenda: di solito è continua ed è contenuta tutta nel bordo, ma qualche volta termina anche al centro, occupando lo spazio abitualmente preso dalla figura. In questo caso particolare possiamo avere tre diversi tipi di allineamenti delle lettere: radiali, su due righe (o su due linee) e a triangolo.
Radiali: l’asse della lettera è un raggio uscente dal centro del tondello.
A triangolo: come il modello “su due righe”, solo che la lettera superiore invade in parte il rigo sottostante.
Ulteriore elemento ricorrente spesso sulle monete medioevali è l’immagine del santo patrono della città che batteva moneta, e, dato che molte volte egli era stato il vescovo che aveva guidato la prima comunità cristiana (negli ultimi anni dell’Impero Romano), è rappresentato in abiti vescovili.
Di solito si presenta nimbato, mitrato e con il piviale chiuso da una fibbia che può assumere varie forme (di croce, di sfera, di fiore, di quadrato, di placchetta, …).
Interessante, poi, considerare anche gli animali raffigurati sulle monete, che possono o rappresentare la casata dell’autorità emittente, o essere asserviti, graficamente, alla figura del sovrano.
Leone stante: l’animale si presenta a quattro zampe e fermo.
Leone rampante: l’animale si presenta sollevato sulle sole zampe posteriori.
Protome di leone: propriamente per “protome” si intende la porzione di figura costituita dal capo e da parte del busto; nella ritrattistica della numismatica e dell’araldica è spesso usata per sorreggere l’immagine del re o di un nobile.
Sulle monete possono comparire anche simboli del potere religioso o temporale, come il globo crucigero (la sfera terrestre sormontata da un crocifisso o da una croce greca; alle volte la terra può essere cinta da due fasce perlinate), impugnato, assieme allo scettro, dai sovrani.
Per quanto riguarda le scritte, le troviamo posizionate in tre diversi ordini:
nel bordo (cioè la frase, il motto o la legenda seguono una linea concentrica alla circonferenza della moneta e di solito sono delimitate inferiormente dal circolo e superiormente dal bordo),
nell’esergo e nel campo (in quest’ultimo caso solitamente si tratta di una lettera isolata o di un gruppo di due o tre lettere che indicano, a mo di sigla, la città emittente o l’incisore).